ETILOMETRI - INGRANAGGI CHE NON GIRANO

31 agosto

di Ugo Terracciano*

 

Sapete cosa vi dico: la parola d'ordine in un sistema complesso è “coerenza”. E la coerenza è sinonimo di “coesione”, che a sua volta significa “armonia”. 

Coerenza, coesione, armonia. Ecco cosa manca nel sistema sicurezza del nostro Paese. Perché diciamolo: la sicurezza cos'è, se non un sistema coerente di prescrizioni obbligatorie, di controlli, di sanzioni e, soprattutto, di procedure che, come le ruote dentate di grandi e piccoli ingranaggi, muovono il sistema all'unisono. O è così, oppure la gente non si sente sicura e, quel che è peggio, ha ragione di sentirsi così.

Ecco, proprio sotto il segno dell'incoerenza, la notizia del giorno – l'inutilizzabilità in pratica dell'etilometro – è buona e cattiva al tempo stesso. Pessima per le forze dell'ordine, dotate di armi sempre più spuntate; negativa per la sicurezza in generale, data l'incapacità di neutralizzare chi pericolosamente si mette ubriaco alla guida; non male (non siamo ipocriti) quando siamo al ristorante e possiamo bere un bicchierino in più senza paura per la patente.

Tutti indignati quando ogni giorno le cronache parlano di incidenti gravi causati sotto l'effetto dell'alcol (e degli stupefacenti), tutti d'accordo sulla necessità di serrare i controlli, ma poi i rimedi si attorcigliano attorno alle procedure burocratiche, alle sentenze di segno opposto, alle patenti ritirate e subito restituite, ai cavilli e, sempre per non essere ipocriti, alla scarsità di pattuglie su strada.

Allora facciamo il punto. La Cassazione dice che basta la testimonianza degli agenti a provare che il conducente era ebbro. Ma la legge prevede le diverse soglie, così di regola bisogna misurare. Mica subito: ci vuole il precursore e poi la prova con l'etilometro. Il conducente deve essere avvisato dei suoi diritti e l'etilometro, essendo un congegno, deve essere revisionato. Semplice a parole, ma nell'ambito della verifica primitiva dell'apparecchio, le procedure previste, unitamente alle difficoltà organizzative e all'ingolfamento degli uffici, hanno comportato una dilatazione del tempo tra il test e il timbro finale da apporre sul libretto metrologico. Risultato? Oggi per la revisione ci vogliono cinque mesi. Così l'etilometro revisionato è attivo per i restanti sette. Ripeto, per la Cassazione basta la testimonianza degli agenti, ma se usano l'etilometro (necessario per la misurazione, ricordiamolo) bisogna fare attenzione: basta citare il maxi-risarcimento di 25mila euro chiesto da un automobilista per i danni materiali e biologici subiti in conseguenza della sospensione della patente di guida e del sequestro del proprio veicolo derivati dallo stato di ebbrezza accertato attraverso un etilometro non tarato.

E se è tarato è meglio stare attenti lo stesso, perché l'apparecchio potrebbe essere inattendibile: misura la concentrazione di alcol nell'aria espirata mentre per legge, ai fini dello stato di ebbrezza, conta quella presente nel sangue.

L'etilometro, applica un fattore di conversione fisso che è determinato su una media di persone, il che necessariamente implica che chi è ebbro potrebbe risultare in regola mentre chi non lo è potrebbe risultare punibile. E' la classica logica della statistica e del pollo diviso a metà anche quando uno se lo mangia e l'altro resta a bocca asciutta. Per rimediare a tale problema, gli agenti accertatori dovrebbero sempre corredare il risultato del test di tutti i particolari utili al giudice per valutare correttamente l'accaduto. In altre parole devono testimoniare.

Ma la Cassazione non ha detto che da sola la testimonianza basta? E' come a monopoli quando peschi la carta che ti rispedisce al “via”. Una poco allegra inutile giostrina.

L'alcol è causa di incidenti ma la giurisprudenza dice una cosa (e certe volte anche il contrario), la legge ne vuole un'altra e la tecnologia applicata ai controlli un'altra ancora. Tanti ingranaggi che girano, quando girano, ognuno per conto suo.

E la gente è insicura, avendo perfettamente ragione di esserlo.

* Presidente Fondazione ASAPS per la Sicurezza Stradale e Urbana

Fonte : asaps.it

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